Il mosciolo selvatico è il simbolo stesso degli anconetani, tutti noi cittadini dorici abbiamo fin da giovani pescato i moscioli per la nostra tavola.
In questi ultimi anni la popolazione dei moscioli ha avuto una drastica riduzione sia per i cambiamenti climatici che per un eccessivo sfruttamento dei banchi.
Fin dallo scorso anno il sottoscritto, presente al tavolo di lavoro aperto dal Comune di Ancona sulla crisi del mosciolo, aveva proposto come rappresentante della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, in accordo con altri soggetti quali Slow Food o i Diving della Costa, di bloccare per almeno un anno la raccolta sia professionale che ricreativa del mosciolo selvatico.
La situazione si è poi aggravata con la moria nei mesi di agosto e settembre 2024.
Oggi i moscioli adulti sono ridotti su tutta la costa a pochissimi esemplari solo sul fondale più profondo mentre sono presenti sugli scogli molti esemplari giovanili di pochi millimetri di grandezza.
Secondo gli esperti scientifici questi pochi esemplari adulti sono molto importanti per il futuro del mosciolo, raccoglierli sembra contro logica, pescando, peraltro, a fronte di un guadagno modesto visti i ridotti quantitativi.
Stupisce pertanto la decisione della Commissione Regionale del 16 luglio scorso che ha deciso di continuare la pesca professionale fino al 15 di agosto, vietando nel contempo la pesca ricreativa.
Ricordiamo a tutti i lettori che il pescatore sportivo può raccogliere SOLAMENTE tre chili di molluschi al giorno mentre il pescatore professionale può raccogliere vari quintali di moscioli al giorno.
Non si può tacere inoltre che i metodi di pesca incidono moltissimo sull’ambiente marino, il pescatore sportivo raccoglie a mano i molluschi dallo scoglio mentre i pescatori professionali raschiano il substrato con ramponi che strappano dal substrato individui giovani ed adulti oltre a tutti gli altri organismi presenti.
Se i soggetti interessati hanno a cuore il destino del nostro mollusco, simbolo del Conero, dovrebbero operare per una moratoria totale di almeno un anno della pesca del mosciolo sia da parte degli sportivi che dei professionisti.
Moratoria che va abbinata a dei ristori per i pescatori professionali colpiti dalla crisi del mollusco.
Si sollecita inoltre l’individuazione, con il supporto tecnico di biologi marini, delle zone più adatte per creare aree di ripopolamento con l’affondamento di manufatti a distanza dalla costa, ove sia migliore la qualità delle acque, interventi che favoriscano la ripresa delle popolazioni di molluschi autoctoni.
Fabio Fiori
Coordinatore Marche/Umbria della pesca in apnea FIPSAS.
Istruttore subacqueo e vice-presidente del Kòmaros Sub Ancona